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BIOGRAFIA ILLUSTRATA

STORIA DI UNA PARTICELLA COSMICA

Arrivo dall'infinito e nell'armonia del cosmo immenso il mio viaggiare si perde attraverso la luce e le tenebre dove la materia si fonde con lo spirito.
Sono una particella cosmica, infinitamente piccola e indistruttibile, e in continua trasformazione e così attraverso metamorfosi inarrestabili sono stato tutto quanto esiste nell'universo.
Terra, roccia, acqua, fuoco, aria e spirito.
Ho coscienza di me stessa, della mia esistenza, so di essere e quindi sono.
Sono sempre esistita e quindi non ho avuto un inizio così come non avrò neanche una fine.

Nel mio mondo non esiste il male e cammino oltre l'amore, la libertà e la bellezza.

Prima di arrivare sulla terra facevo parte di una stella.
Mi sono staccata con un frammento di questa e attraversando spazi immensi e corpi celesti sono caduta sulla terra.

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ARRIVO SULLA TERRA


Dopo alcuni milioni di anni la terrà si raffreddò e la grande piramide venne completamente sommersa dall'acqua......

Col tempo le acque si ritirarono....

Intanto il Cervino si ergeva in cima alla Valle con tutta la sua grandezza e potenza.......

Ai suoi piedi un'enorme distesa di ghiaccio....Il ghiaccio si scioglieva lentamente......E così spuntò il primo filo d'erba....

E' l'inizio della vita.
La conca del Breuil si ricopre di verde.

 

LA NASCITA

 



Una lunga nevicata durata per giorni era discesa sulle montagne accumulando enormi quantità di neve farinosa mentre dal nord un vento impetuoso  provocava la formazione di banchi di nevi molto alti.


Durante la notte, in seguito a un brusco cambiamento di temperatura, dalle pendici delle Grandes Murailles si staccò una gigantesca valanga, dirigendosi verso il pianoro antistante la conca del Breuil.

Una famiglia, composta dal padre, madre e un giovane figlio, che abitava una piccola costruzione , sita ove ora domina un enorme paravalanghe, venne travolta dalla tempesta di neve scomparendo nel buio della notte.

La tragedia si era compiuta.

Accanto a poche centinaia di metri un vagito di un bimbo appena nato, animava le speranze dei pochi abitanti del paese.

E così avevo ricevuto il dono più grande: la vita, l’esistenza o forse la continuità dell’esistenza precedente.

La nascita è il momento più magico e affascinante nella vita di ogni essere vivente.




La sede della scuola era sita nella stessa costruzione dove io abitavo.

Imparai a leggere, scrivere, disegnare ed amare i colori.



.....entrai in collegio per frequentare la scuola media...

...terminai il liceo...

Mi inoltrai così nella storia della filosofia a partire dall’antico pensiero...


 

IL RIFUGIO ORIONDE

 

 

 

È stato costruito nel 1929 dallo zio Aimé Maquignaz di cui porto con fierezza il nome.


Camminavo dietro gli asini che si inerpicavano, carichi di provviste.....I fischi delle marmotte incuriosite segnalavano la nostra presenza........

Eravamo arrivati al “piano della torba” quando mio padre si fermò e disse:
“Vedi, sotto l’erba ci sono i residui vegetali dei boschi che, una volta, crescevano ai piedi del Cervino.

Si ode, lontano, l’urlo dei pastori.....Ho sonno....


La luna scompare dietro le montagne e la notte scende fonda. È buio assoluto.


Mi fondo con la terra e con la roccia ascoltando, ormai, soltanto il respiro della divinità.

Le malelingue, in paese, sostenevano però che alcuni di questi animali finivano nelle pentole della cucina del Rifugio.

Un po’ cacciatori e un po’ bracconieri.

Nel pomeriggio.....scendevo a valle fermandomi sovente nell’alpeggio dove commentavano le antiche leggende legate al Cervino come quella del gigante Gargantua e dell'Hommo Servatzo.
 

L'UNIVERSITA'

 


Arrivò il prof. Bontadini.....“Quando mi mandi tuo figlio all’università?”

In autunno mi trovavo al collegio S. Francesco in piazza S. Ambrogio.....


Studio, lezioni all’università, discussioni con i professori considerati maestri di vita e di pensiero, nuove amicizie caratterizzavano la nostra vita di studenti universitari.
Ma un giorno nel lontano 1968 accadde qualcosa che avrebbe avuto le sue conseguenze a livello planetario.

Mentre le guerre e le dittature di destra e di sinistra si abbattevano sui popoli anche la protesta dei giovani divenne globale.
La rivolta scoppiò nelle università da Parigi a Milano, da Roma a Francoforte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



I figli dei fiori affollano il festival rock...

Cominciano a circolare i libri di Marx, Lenin, Marcuse.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


presi il microfono in mano, guardai la platea formata da oltre 2000 persone impazienti e desiderosi di combattere.


Attaccai duramente il sistema capitalistico e quello comunista fonti di oppressione e di sfruttamento...

Mario Capanna venne espulso dall’Università Cattolica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


C’era dell’utopia, certamente.
Ma l’utopia ha sempre alimentato i sogni della gente.
Sogno che, peraltro, presentava molte analogie con i sogni scaturiti dalla Nuova Frontiera di Kennedy e di Luther King.

 

 

LA FAMIGLIA

 

 

Era bella, dolce, graziosa con i capelli lunghi sciolti sulle spalle e un sorriso che non potrò mai dimenticare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






Me ne innamorai perdutamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



subito arrivarono i primi due figli Marie Ange e Gabriele: belli, gentili, intelligenti e sorridenti come la mamma.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



L’ultimo arrivò dopo tanti anni, bello e sorridente anche lui.................

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Con i figli sono cresciuto, anzi siamo cresciuti insieme.
Delphi morì prematuramente affetta da un terribile male  che segnò tragicamente il destino della nostra famiglia.
Iniziò a curarsi con la cobaltoterapia e successivamente con la chemioterapia................Furono due anni  di sofferenza, di pena e di dolore.
Quando Delphi se ne andò l’ultimo dei figli Jean Antoine aveva 11 anni.
Pochi giorni dopo nacque la prima figlia di Marie Ange: Emilie.
 

LA POLITICA

 

Quando ritornai in Valle d’Aosta dopo l’università sotto l'influenza dei nuovi ideali e desideri di cambiamento ebbi subito l’occasione di diventare sindaco del mio paese, profondamente animato da buona volontà ed entusiasmo coadiuvato da una squadra eccezionale .
Fu un periodo bellissimo, vero, sincero, come capita poche volte nel corso della vita.
Vado fiero di quel periodo.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



In seguito venni eletto nel Consiglio Regionale della Valle d'Aosta, dove, pur nominato vice presidente del Consiglio, mi ritrovai all'opposizione.Mi ero presentato in un movimento politico denominato i Democratici Popolari, che aveva ben interpretato gli ideali di rinnovamento che avevo nel cuore e che si coniugavano con gli ideali legati all'autonomia ed al federalismo molto diffusi nella tradizione della VdA, riproposti e difesi dal  martire della Resistenza Émile Chanoux e da Federico Chabod, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.Mi impegnai subito con tutto il mio fervore giovanile nell’attività amministrativa.

Sollevai più volte la questione linguistica sostenendo con forza la necessità di valorizzare oltre alla lingua francese, il dialetto valdostano, vera e propria lingua francoprovenzale.
 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 



Quando venni eletto sindaco nel 1975 a Breuil-Cervinia erano ben poche le opere a servizio della comunità.
Non c'erano le scuole nuove, i paravalanghe, la circonvallazione, le arginature dei torrenti ed i parcheggi. L'urbanizzazione primaria costituita da acquedotti, fognature e l'illuminazione pubblica erano assolutamente ainadeguate.
Ora il paese è notevolmente migliorato ed è dotato di tutti i servizi più importanati. Un ampio comprensorio sciistico ci è invidiato da tutto il mondo.

 

IL GOLF

 




Un giorno, il mio cane, un “Jack Russel” simpatico e intelligente, arrivò con aria soddisfatta con una pallina bianca in bocca......I golfisti si misero ad urlare indispettiti.........Il cane ringhiava.....Finalmente mollò la pallina.


....“Se tu giocassi a golf da buon cacciatore quale sei, saresti molto avvantaggiato....

I giocatori del campo pratica mi guardavano con aria divertita e beffarda.....“Vedi quel grande roccione  che si trova a 100 metri davanti a te, colpiscilo: se sei un grande cacciatore non lo puoi mancare.”
alzai con determinazione il ferro al cielo e vidi nelle mie mani una grande spada.
Era la spada degli antichi guerrieri.
Guardai la roccia e affondai la spada nella direzione della pallina.
Questa si alzò da terra veloce come il vento e cominciò a volare.
Volò, volò fino a quando non cozzò con violenza contro la roccia.
Fece un grande salto e di rimbalzo si fermò a guardarmi....“La tua spada mi ha colpito con forza e dolcezza e così ho potuto volare senza alcun dolore.


...racconterò la mia vita...
Vivo fra immense distese di colore verde...mi perdo nei boschi...ritorno a volare...
Il mio mondo è affascinante e dominato da paesaggi incantevoli.
....accarezzata dai grandi giocatori....Questi si muovono con ritmi musicali....
Il loro sentire entra dentro di me...

Il grande giocatore vive nella solitudine e nel silenzio  per ascoltare la voce che gli suggerisce la sensazione giusta al momento giusto.
il gioco del golf è fatto di passione, amore, sensibilità, contemplazione, ricerca della bellezza e dell'armonia.

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